Fatti di Roma

A TOR VERGATA LA NUOVA CITTÀ DELLA CONOSCENZA E DELL’INNOVAZIONE

Sfidiamo chiunque a non rimanere a bocca aperta difronte alla bellezza architettonica della Città delle Arti e delle Scienze di Valentia. Il Museo della Scienza, l’Oceanografico, l’Umbracle: un’eccelsa riprova del fascino che unisce architettura, scienza e progresso. Questo è ciò che la Città della Conoscenza e dell’Innovazione di Tor Vergata si propone di ricreare nella Capitale.

Il progetto, sviluppato dall’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, parte dalla volontà di riutilizzare l’ex Città dello Sport progettata proprio dallo stesso Santiago Calatrava. La nuova struttura sarebbe adibita a fini didattici, sportivi, espositivi, di ricerca e trasferimento tecnologico, di divulgazione scientifica e di intrattenimento.

Oggi, il piano, ideato anche con il contributo dall’Agenzia del Demanio, è stato integrato e innovato, raggiungendo, così, la sua concertazione finale. La notizia emerge da una nota congiunta del presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco, della direttrice del dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, del direttore del dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università, Antonino De Lorenzo, e del coordinatore della Città della Conoscenza, Gianfranco Proietti.

Il progetto “trasformerà le Vele di Calatrava da ‘eterne incompiute’ a gioiello della ricerca nazionale e internazionale, creando circa 14mila nuovi posti di lavoro” dichiara Franco. L’idea infatti nasce in ottica di sviluppo sostenibile fondato sull’innovazione, perfettamente inserito nello scenario urbanistico di riferimento.

Particolarmente entusiasti si sono dimostrati gli attori interessati nella realizzazione del piano. Proietti spiega come “sono stati affrontati temi importanti, che mirano a migliorare la qualità della vita nel territorio e sul piano culturale, promuovendo al contempo la tutela ambientale e l’equità sociale”. 
“Vedremo la realizzazione di un orto botanico all’interno della Vela e negli spazi limitrofi” – aggiunge Canini – “permettendo ricerche su tematiche ambientali e climatiche, coniugando quindi aspetti scientifici e culturali con aspetti sociali e territoriali”.

La grande opera architettonica prevederà un Orto Botanico di 300 ettari, il riadattamento della prima Vela in una monumentale serra e sede della Facoltà di scienze e la seconda Vela convertita in smart city operante nel settore delle nuove tecnologie.
Si inizierà dalla realizzazione del ‘Polo delle Biotecnologie e dell’Alimentazione’, insieme alla scuola di formazione per la Polizia di Stato, diretta dalla dottoressa Alessandra Dal Verme.

Attori, soggetti e stakeholders diversi hanno contribuito e creduto profondamente a questo progetto con l’idea che solo grazie a reti di collaborazione flessibili e multidisciplinari fosse possibile realizzare un progetto di questa portata.

Allegra Flamini

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