A TERMINI RIVIVE LA STORIA DEL MILITE IGNOTO CON IL TRENO DELL’EROE CADUTO
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Ieri, come 100 anni, è rivissuta la storia del Milite Ignoto. Il convoglio con il feretro del militare italiano, caduto sul fronte durante la Prima guerra mondiale, è giunto infatti alla stazione Termini di Roma, proprio come un secolo fa. Il cosiddetto “treno dell’eroe”, partito lo scorso 29 ottobre dai binari di Cervignano Aquileia, è arrivato a Termini, dove è stato accolto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dalla ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane, Luigi Ferraris. Il viaggio dal forte valore simbolico ed evocativo è stato organizzato dal ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo Fs Italiane in occasione del centenario della traslazione del feretro fino all’Altare della Patria. Esattamente come nel 1921 il convoglio è giunto nella capitale tra gli applausi delle autorità e dei curiosi. Il viaggio rappresentò una delle manifestazioni collettive del sentimento di unità nazionale e del ricordo doloroso per i caduti durante il conflitto. A differenza di 100 anni, il convoglio non ha sostato in più di cento città e paesi seppur rispettando il tragitto originario.
Quello del feretro del Milite Ignoto è stato un “bellissimo viaggio importante per il valore che ha nei confronti di tutti gli italiani”, ha detto Guerini. Il messaggio che arriva da questo viaggio, ha spiegato Guerini, “è di grande attualità” perché ricorda al Paese quei sentimenti di “unità e solidarietà” che serviranno come collante per garantire una “fase di crescita economica del nostro Paese”. “Abbiamo voluto questa celebrazione ripercorrendo anche il viaggio che il treno fece cento anni fa. Certamente anche con un contesto sociale molto diverso. Quel treno che rappresentò un filo rosso che unì l’Italia e diede grande spinta all’Italia dopo la guerra”, ha proseguito il ministro. “Il Milite ignoto è un simbolo che racconta la realtà ma la trascende e lascia dei messaggi alle generazioni future”, ha chiarito Guerini rimarcando il “messaggio di grande unificazione dell’Italia” che deriva dalle celebrazioni per la commemorazione della traslazione del feretro del Milite Ignoto sino all’Altare della Patria.
Quello per l’unità nazionale, ha dichiarato Ferraris nel corso della cerimonia di commemorazione, “fu un impegno straordinario di uomini e mezzi ed è per questo che la commemorazione e il riproporre cento anni dopo il viaggio del Milite Ignoto non è solo un atto di estrema potenza evocativa ma un modo di ribadire come Ferrovie dello Stato e la storia d’Italia vanno fianco a fianco”. Uno degli obiettivi delle Ferrovie dello Stato Italiane, ha ricordato infatti Ferraris, “è stato sempre quello della riconversione dei territori e della ricomposizione dei legami dell’identità. L’unità d’Italia divenne reale man mano che il Paese reale veniva collegato. Da quando l’Italia è unita le ferrovie hanno ricoperto sempre un ruolo attivo nelle grandi disgrazie e nei momenti di unità nazionali. Il treno nel suo transito unì tutto il Paese”.
Franceschini ha sottolineato nel suo intervento come sia importante recuperare il senso di unità nazionale, “in cui ci si sente uniti intorno a valori comuni”, anche per affrontare le sfide del futuro. Il ministro ha ricordato i “momenti difficili” affrontati dal Paese nel corso della pandemia di Covid-19. Quello del Milite ignoto è uno “straordinario viaggio nella memoria del nostro Paese”, ha affermato. “Quel viaggio fu importante in un Paese lacerato dalla guerra, dalla povertà, dai morti”, ha dichiarato Franceschini secondo cui la storia del Milite Ignoto ha contribuito a costruire quel “sentimento di unità nazionale”, di cui “abbiamo bisogno anche oggi”. Dadone, da parte sua, ha osservato come la storia del viaggio del Milite Ignoto abbia visto anche oggi la partecipazione e il coinvolgimento di molti giovani.
“Una storia che non è incastonata nel passato ma che ha molto da dirci e da insegnarci”, ha aggiunto, ribadendo che “i giovani che devono restare sempre nei nostri pensieri e nel nostro agire”, ha affermato Dadone. “Il treno che oggi arriva a Roma, in questi giorni di viaggio è stato visto, applaudito, visitato, fotografato e accolto con entusiasmo”, ha ricordato la ministra. Una partecipazione, quella dei più giovani al viaggio del feretro del Milite Ignoto, che è andata “oltre le nostre aspettative: un sentimento collettivo da parte dei più giovani che ha visto sensibilità, curiosità e tanto coinvolgimento”, ha concluso Dadone.