A SAN PAOLO STA FRANANDO LA SCUOLA PRINCIPE PIEMONTE: E’ EMERGENZA
“Abbiamo fatto subito un sopralluogo” al padiglione Ulivi dell’Istituto Comprensivo di Via Padre Semeria, plesso Principe di Piemonte, “quando sono stata avvisata di questo padiglione che presenta gravi inclinature nelle pareti. Questo padiglione è sulla sommità di un monte e sta scivolando. Il lato esposto su via Ostiense è cavo, ci sono catacombe su un lato, è tangente alla base con la ferrovia e vicino ci passa la metropolitana. I pavimenti sono completamente storti e quando ci si cammina dentro, sembra di stare in mare. La cima della collina è instabile. Tutto il monte è soggetto a oscillazioni. Intanto i bambini dislocati da questo padiglione, sono tre classi di bambini piccoli che sono stati spostati nel padiglione più in basso, e mi sono commossa, al momento del sopralluogo, perché quello è un ambiente che non mi è sembrato per niente salubre, in quanto adibito a laboratorio”. Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma, Margherita Gatta, nel corso dell’audizione presso la seduta odierna delle commissioni congiunte Scuola e Llpp.
Per quanto riguarda le tre classi per un totale di 75 studenti che sono collocate negli spazi del laboratorio “mi sono posta il problema di dislocare i bambini – ha proseguito Gatta -, ma dopo diverse valutazioni sul teatro e sulla mensa, la direttrice della scuola non ha acconsentito a queste soluzioni. Collocarli nel padiglione interno, ad oggi inutilizzato, non è possibile perché c’è il rischio che si sbricioli: lì dentro non può starci nessuno. L’idea era di collocare questi bambini in un terzo padiglione temporaneo da mettere in piano, ma i cui costi avrebbero superato quelli dell’intervento permanente” e ad oggi i bambini “sono sistemati in ambiente, sicuri tra virgolette, perché a quanto sembra di capire sono ambienti malsani”, ha sottolineato Teresa Zotta, presidente della commissione capitolina Scuola.
Tra gli interventi possibili, per contrastare l’instabilità dell’edificio scolastico “c’era quella di fare una base di cemento, costosa e che durerebbe massimo tre anni, e che quindi non mi è sembrata una soluzione idonea – ha spiegato Gatta -. Il mio indirizzo politico è rivolgersi a tecniche di bioedilizia in legno, tecnicamente molto avanzate. La soluzione proposta la stanno percorrendo gli uffici. La scelta è tra il creare dei moduli provvisori, ma che hanno gli stessi costi della realizzazione di un nuovo padiglione, e appunto il realizzare, nel periodo delle vacanze, estive una nuova struttura. A scuola finita quindi, eliminare il padiglione fatiscente e inserire il nuovo. I fondi necessari sono stati individuati ma la gara non può essere fatta, fino a nuova rimodulazione di bilancio di circa 3 milioni di euro e che dovrebbe andare in Aula a fine mese. I tempi sono stretti, ma se siamo bravi possiamo riuscire a intervenire durante le vacanze estive”.
In ogni caso “tutta la collina che ospita la scuola presenta oscillazioni e smottamenti – ha aggiunto Gatta – ma più in basso realizziamo la nuova struttura e meno si avverte il problema. Tuttavia non c’è altro spazio in cui collocarla”.
“I bambini devono essere collocati in una situazione di sicurezza, e ora sono in una situazione di insicurezza, dobbiamo ragionare su dove collocare i bambini al momento dell’intervento. Ulteriori sopralluoghi per nuovi riscontri saranno effettuati entro il 5 marzo”, ha concluso Zotta.
(Fotografia da www.ilmartino.it).