Sociale

A ROMA “NON C’È POSTO PER L’ODIO”

“Qui non c’è posto per le parole d’odio”: questo il motto lanciato dalla Rete RE.A.DY per la Giornata Internazionale contro l’omotransfobia che ricorre oggi, 17 maggio, data in cui l’Organizzazione mondiale della Sanità, nel 1990, ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

La Città metropolitana di Roma Capitale, partner della rete, rinnova il proprio impegno contro l’odio, la violenza e le discriminazioni aderendo alla campagna di sensibilizzazione promossa a livello nazionale per richiamare l’attenzione sul tema dei diritti delle persone Lgbt e di ogni essere umano.

“Questa giornata è stata scelta in ambito internazionale per promuovere il contrasto alle discriminazioni e ai pregiudizi. La Città metropolitana aderisce anche per rimarcare il principio di uguaglianza e dei diritti umani che trovano tutela nella nostra Carta Costituzionale. È compito delle Istituzioni garantire, preservare e promuovere il rispetto e la parità di trattamento dell’individuo. Operiamo per una società libera, non possiamo permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale sia motivo di violenza fisica e verbale”, afferma in una nota Teresa Zotta, vice sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale.

Flavia Ginevri, consigliera di Parità della Città metropolitana di Roma Capitale, dichiara: “In questa giornata internazionale che nell’art. 7 del Ddl Zan si intende riconoscere come Giornata Nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, la consigliera di Parità della Città metropolitana di Roma intende promuovere e diffondere la cultura del rispetto e dell’inclusione e contrastare ogni forma di pregiudizio e violenze. Si tratta di una legge di civiltà di cui il nostro Paese ha bisogno, perché siano riconosciuti i reati d’odio e discriminazioni verso la comunità Lgbt+”.

RE.A.DY è una rete italiana che unisce Regioni, Province Autonome ed Enti Locali nel comune intento di prevenire e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

(Foto: Luis Cortés su Unsplash)

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