A ROMA NELL’ULTIMO ANNO IL SETTORE CULTURALE HA PERSO L’85% DEI RICAVI

A un anno dall’inizio della pandemia a Roma si tirano le prime somme dei danni nel settore culturale. Le associazioni culturali hanno denunciato un calo dell’85 per cento dei ricavi nel 2020 rispetto all’anno precedente.
Un crollo che economicamente si traduce in 60 milioni di euro in meno e che sul fronte del pubblico ammonta a un calo del 75 per cento delle presenze. Perdite drammatiche, per decine di milioni di euro, anche nel cinema dove si è registrato un crollo del 70 per cento rispetto al 2019 per le sale romane. È il triste quadro che emerge dalle prime indagini dell’Osservatorio culturale di Roma e che sono state presentate nel corso della commissione Cultura del Campidoglio da Rachele Del Pozzo, in rappresentanza dell’ufficio tecnico.
Per quanto riguarda gli enti partecipati da Roma Capitale, tenendo conto del solo primo semestre del 2020, in rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente, la Casa del cinema ha lavorato 50 giorni su 181, l’Accademia di Santa Cecilia 39 giorni su 120, Palaexpo 117 su 154 di programmazione, il Teatro dell’Opera (che include oltre al Costanzi anche il palco di Terme di Caracalla) 39 giorni su 138. Le presenze per il Teatro dell’Opera sono crollate del 74 per cento nel 2020 mentre per i Teatri di Roma, che includono oltre al Valle e all’Argentina anche la rete dei Teatri in Comune, il calo è stato dell’80 per cento rispetto al 2019.
Numeri drammatici per il settore culturale nella Capitale ma “l’obiettivo dell’Osservatorio culturale è proprio costruire risposte mirate che possano portare alla crescita culturale e al benessere in città – ha spiegato la presidente M5s Eleonora Guadagno -. L’Osservatorio è un modo per riuscire a comprendere la complessità della nostra metropoli e per poter agire in modo scientifico sulla complessità sociale e culturale della nostra città per dare risposte mirate ai cittadini”.