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A ROMA LA PRIMA MISSIONE È GARANTIRE LA SALUTE A TUTTI, INTERVISTA AD ALDO MORRONE

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Oggi, presso il Centro Fonte di Ismaele si terrà l’evento “Amici per la Pelle”, una Giornata di prevenzione delle malattie dermatologiche, organizzata da Medicina Solidale insieme all’Istituto San Gallicano, con il sostegno del vescovo Paolo Lojudice. All’iniziativa parteciperà il Prof. Aldo Morrone, Direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano e insigne esperto di dermatologia e salute internazionale. Nell’occasione, il prof. Morrone spiegherà quali sono le principali malattie della pelle, e come prevenirle e curarle. In attesa dell’evento di domani, pubblichiamo un’intervista sull’importanza dell’iniziativa e di un’informazione che possa facilitare diagnosi precoci e prevenzioni nelle malattie della pelle.

Qual è il valore di una simile iniziativa?

Il valore di questa iniziativa è importante, perché non si tratta soltanto di un evento di solidarietà nei confronti della nostra popolazione, ma di un evento che mette insieme anche la ricerca scientifica: scienza e solidarietà. Significa portare nel territorio quello che accade in laboratori ultra-scientifici e sofisticati. Laboratori che i cittadini non sanno esistere pur finanziandoli con le tasse: la sanità pubblica e la ricerca scientifica pubblica devono tornare ai cittadini in questo modo.

È molto importante poter aver un colloquio con le persone, che possono così chiedere e domandare tutto quello che vogliono sui problemi della malattia della pelle, delle malattie sessualmente trasmissibili, e con l’occasione non fare soltanto un seminario di informazione, ma concretamente visitare le persone che lo desiderano. Speriamo di poterne fare molte altre, in modo tale che gli ospedali vadano verso la cittadinanza e cerchino di intercettare una domanda di salute, soprattutto delle fasce più fragili.

Quanto è importante fare prevenzione e informazione sulle malattie della pelle?

Spesso le persone anziane non sanno di avere dei tumori cutanei perché non c’è la conoscenza di questa malattia: scambiano questi carcinomi per piccole ulcerette, e applicano delle creme del tutto inutili. L’importanza di fare una prevenzione significa poter diagnosticare prima. Qui noi faremmo una diagnosi precoce. La diagnosi precoce è importante perché permette una terapia che faccia guarire completamente. Questo significa anche una riduzione della spesa per il SSN. Si tenga presente anche che le lesioni cutanee sono spesso spie di patologie internistiche, infiammatorie, oncologiche, sistemiche. Come nel caso del Diabete. Durante l’incontro, parleremo anche dell’importanza dello stile di vita, di come utilizzare i detergenti, di come proteggersi dai raggi solari, di come evitare rapporti sessuali a rischio.

Al giorno d’oggi, quale è la consapevolezza sulle patologie della cute?

Ci sono due rischi. Uno che è quello di dire che non esistono le patologie della cute, che le malattie della pelle non sono importanti, quando ne esistono alcune che sono molto gravi, addirittura mortali. L’altra è quella di pensare che alcune di queste non guariscano mai – come la Psoriasi e la Dermatite Atopica – per le quali invece oggi c’è un cambiamento completo dell’approccio farmaceutico e del decorso di queste malattie. Pur non guarendo completamente, non sono più presenti nei soggetti che ne erano affetti.

Nella sua esperienza, quali sono le patologie più ricorrenti?

Sicuramente le patologie come la Psoriasi, le malattie professionali, quelle rare-genetiche, bollose, quelle sessualmente trasmissibili. Inoltre, abbiamo anche le malattie tropicali legate ai fenomeni della mobilità delle popolazioni. Motivo per cui è importante informare chi va nei Paesi tropicali per lavoro, penso ai missionari.

Quali colpiscono di più le fasce più fragili della popolazione?

Le fasce più fragili sono anche quelle con meno opportunità di essere visitate. Per questo le malattie diventano croniche: non sanno che si possono curare, mentre noi possiamo e dobbiamo curarle. Mi riferisco in particolar modo alla presenza di tumori cutanei, carcinoma vaso-cellulari, che possono soprattutto nella popolazione anziana essere diagnosticati presto e che necessitano di semplici interventi chirurgici che possono far guarire. La fragilità di queste persone diventa un elemento importante nella diffusione nel loro corpo della malattia, e loro non riescono a contrastarla.

Maddalena Tomassini

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