GIOVANE ARTISTA ROMANO, BASS BUNNY: ” NON SI DEVE OGGETTIVIZZARE L’ARTE O FARLA CON FREDDEZZA”
Un sold out a febbraio ad Ostia per un album introspettivo, a tinte forti. Ora al lavoro su un nuovo LP tutto elettronico. E’ sperimentazione e insieme poesia la produzione musicale di Valerio Bernardi, giovane artista romano di 22 anni, in arte Bass Bunny che proprio in pandemia, mentre il modo viveva chiusure e immobilismo, ha trovato la strada per la sua carriera di solista. Bedroom Vibes è il primo lavoro di Bass Bunny: da Wild Boy, passando per vene introspettive come Pelle, Hellp me fino al brano finale Chesterfield blue. Una serata che nella Capitale ha visto la partecipazione di tantissimi giovani. Valerio Bernardi, 22 anni, nella musica ci è cresciuto: “A 7 anni suonavo il basso, prima quello di mio padre poi quello di mio zio, poi ho fatto canto”, racconta. Oggi il suo genere è l’Urban che poi in sé ne contiene tanti altri: trap, hip hop. L’ultimo cd è “cloud rap, unione di ritmica e batteria elettronica”, spiega. Proprio in questi giorni è al lavoro per il prossimo disco “che- annuncia- sarà di genere hyperpop con influenze dall’elettronica spinta, fino a rendere uno stile quasi di plastica”. “Con il Covid- ricorda Valerio Bernardi- ho conosciuto FL Studio e lì oltre alla produzione elettronica e strumentale ho potuto avviare la mia carriera di solista”. E’ da poco terminato Sanremo e un commento va d’obbligo alla musica main stream che risuona ormai martellante in radio. “La superficialità è il problema della musica di oggi, nel pop, ma anche nell’Urban o hip hop” ammette con nettezza il giovane artista, precisando che “non è critica a chi vende tanto, il main stream si può fare in mille modi”. E cita a questo proposito due esempi eclatanti: Gangnam Style di Psy “destinato ad essere consumato in breve tempo e dimenticato dopo 6 mesi”, e il caso Malone che “riconosciuto come ‘artista di diamante’ è invece entrato nel cuore di tanti. Non si deve oggettivizzare l’arte o farla con freddezza senza passione, così si finisce a fare musica con lo stampino”.