IL MEGLIO IN EDICOLA DI VENERDI’ 6 FEBBRAIO 2015
Sì al salario accessorio, la Scuola rimandata a settembre (Al. Cap. – C- Vol.)
La Scuola rimandata a settembre — sette mesi di tempo per i sindacati per trovare, in altre forme, gli stessi risparmi garantiti al Comune dalle novità ora sospese — ma per il resto il salario accessorio è, praticamente, un accordo tra Campidoglio e sindacati: ieri discussione fino a tarda sera (poi le firme), e con ogni probabilità la prossima settimana referendum tra i lavoratori e atto di giunta per modificare l’accordo unilaterale.
Niente più compensi a pioggia per nessuno, dunque. Produttività e nuovi turni per tutti: dai municipi, che continueranno a rimanere aperti fino a sera, fino al Campidoglio. Gli stipendi rimarranno invariati per i dipendenti in grado di garantire gli standard di produttività richiesti: anzi, nel caso, potrebbero anche aumentare. Nell’accordo discusso ieri sera (e firmato da tutte le sigle) è scritto che per i dirigenti i premi scatteranno solamente nel caso tutti gli impiegati abbiano raggiunto gli obiettivi della produttività. Rimane lo stesso, naturalmente, l’orario di lavoro: 7 ore e 12 minuti al giorno. Di certo, così, i 24 mila dipendenti capitolini (vigili inclusi) al termine di una battaglia durata molti mesi, hanno accettato le novità volute dal Campidoglio.
Per la scuola, dunque, il modello organizzativo appena partito è già sospeso: i sindacati si sono impegnati, nei priossimi mesi, a proporre nuove forme di risparmio che, però, non penalizzino le lavoratrici precarie. […]
Tassa di soggiorno allarme evasione: mancano 40 milioni (Fabio Rossi)
La tassa di soggiorno aumenta ancora, anche se solo per gli alberghi a cinque stelle, ma a Roma non si sa bene quanti davvero la paghino. I dati emersi nell’ultima riunione della commissione turismo, presieduta da Valentina Grippo, sono allarmanti: ben 1.697 strutture ricettive romane censite dal dipartimento capitolino risorse economiche non risultano versare le quote (a carico dei clienti) per il soggiorno nella Capitale. E, cosa ancora più strana, il numero di alberghi e bed & breakfast che risultano attivi ai tecnici dipartimento turismo è ancora maggiore di quello in possesso dei loro colleghi delle risorse economiche.
Insomma, nella Città eterna l’evasione sul contributo di soggiorno è alta, anche senza contare le tante strutture non autorizzate o completamente fuorilegge.
Tanto è vero che, rispetto ai 110 milioni di incassi previsti nel bilancio per il 2015, lo scorso anno nelle casse capitoline ne sono entrati appena 72. E le prospettive non sono incoraggianti: la lotta all’evasione quest’anno dovrebbe portare, secondo le previsioni di Palazzo Senatorio, appena 2,5 milioni in più, oltre ai 5 milioni di maggiore gettito stimati per l’aumento da 7 a 10 euro della tassa per gli hotel a 5 stelle. Tanto che potrebbero essere a rischio i conti finali del bilancio. […]
La delibera prevede, inoltre, che la giunta sottoponga alla Consulta dei presidenti dei Municipi un documento per la formazione del bilancio di previsione e un’ipotesi relativa all’ammontare complessivo delle risorse che potranno essere assegnate. «I Municipi non vogliono comandare di più ma vogliono più responsabilità», sottolinea il coordinatore dei minisindaci Maurizio Veloccia. Secondo il presidente della commissione Roma Capitale, Gianni Paris, si tratta di «una svolta epocale: dopo tanti anni di annunci si riconoscono ai Municipi una maggiore soggettività e capacità di utilizzare risorse, una certezza nei budget e la possibilità di premiare i Municipi più virtuosi». Soddisfatto anche il centrodestra: «Grazie a questa delibera i Municipi potranno destinare risorse certe e proporzionali alla dimensione del territorio e della popolazione», commenta Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia.
Dal centro all’Olimpico tour nelle strade groviera Vigili-sentinelle delle buche (Lorenzo D’Albergo)
Clonavano card nei ristoranti dei vip (Fabio Di Chio)
Al ristorante dei vip la truffa è servita. Chi pagava il conto con la carta di credito rischiava di trovarsi il conto corrente svuotato. Una beffa. L’hanno scoperta i carabinieri di San Lorenzo in Lucina, coordinati dalla Compagnia Centro, dopo circa un anno di indagini, dal giugno dello scorso anno a oggi, insospettiti dalla telefonata di un ristoratore di via del Corso che un giorno ha chiamato per dire che alcuni suoi lavoranti erano andati a mangiare lì pagando con un card fasulla. Tredici le persone sottoposte a misura cautelare, emessa dal gip Ezio Damizia, su richiesta del pm Antonio Clemente e Stefano Rocco Fava. In totale cinque indagati sono finiti agli arresti domiciliari e altri otto con l’obbligo di firma. […] Una cinquantina le vittime – statunitensi e sudamericani – in tre ristoranti nelle aree del Tridente e attorno al Vaticano. Di quasi 100 mila euro il giro d’affari che sarebbe stato raggiunto.
Lo schema che i malviventi seguivano era semplice. I camerieri infedeli prendevano 50 euro a colpo, solo uno è finito agli arresti perché l’avrebbe utilizzata anche per riciclare il denaro che era a disposizione. Tutti avevano in tasca un lettore in grado di memorizzare i dati nella banda magnetica della card. A fornire il gingillo tecnologico era il capo. Si tratta di una scatola poco più grande di un pacchetto di cerini, probabilmente fabbricato in Romania o Bulgaria, dove questo tipo di criminalità è all’avanguardia.
Saputo il conto, il turista porgeva la carta, il cameriere la prendeva e sfruttando il tempo necessario per arrivare dal tavolo alla cassa strisciava la tessera nel lettore. Poi ripeteva la stessa operazione nell’apparecchio del ristorante, per eseguire la transazione economica. Quindi restituiva la carta di credito. La fase successiva alla clonazione era riportare i codici in memoria su una tessera “vergine”. E per vedere se il travaso era riuscito si faceva la prova in un McDonald’s, uno qualsiasi: si acquistava un pasto completo e alla cassa si pagava con la carta. Se tutto filava liscio il passaggio seguente era rivolgersi ai commercianti compiacenti (quello arrestato pare fosse a conoscenza della provenienza dei soldi). […]
Gervinho vitamina Africa per Garcia (Davide Stoppini)
L’errore è nell’aver sottovalutato queste parole: «Dite che Gervinho segna poco? In realtà, per giudicarlo a fondo bisogna sempre vedere se fa assist o partecipa all’azione offensiva. Sul 75% dei gol della Roma c’è sempre Gervinho». Data 29 novembre. Frasi urlate da Rudi Garcia, non esattamente un passante, allora (molto più che oggi) quasi il plenipotenziario di Trigoria. Era una carezza all’ivoriano, ma a rileggerla adesso assomigliava a un grido di allarme. Rimasto inascoltato, perché l’ancora di salvataggio del mercato è servita solo per rinforzi tardivi. C’è una Roma con Gervinho e una senza. C’è quella del keep calm and palla a Gervinho , c’è però pure quella che sapeva di dover rinunciare per un mese — o più, come la storia ha dimostrato — all’ivoriano, causa Coppa d’Africa. Così la Roma non segna più. Ma soprattutto, non produce un’idea di gioco che non faccia rimpiangere quelle gambe svolazzanti sulla fascia alla ricerca di spazi impensati e impensabili. I numeri sono impietosi, in termini pratici: tra lo scorso campionato e l’attuale, con Gervinho in campo la Roma ha viaggiato a una media punti di 2,27 a partita. Senza, si rompe il cambio, tanto che dopo la quarta la quinta marcia non entra mai: 1,75 ogni 90 minuti. E hai voglia a trovare strade alternative, che magari quando provi a imboccarle te le ritrovi sbarrate sotto forma di infortuni (Iturbe prima, Ibarbo poi).
[…] Attesa lunga e logorante, perché la Coppa d’Africa si sta pian piano tingendo di arancione, il colore delle maglie della Costa d’Avorio, entrata in finale (anche) sotto i colpi del romanista: un gol nei quarti, un altro in semifinale, giusto per farsi perdonare della sceneggiata con annessa espulsione della prima giornata. Gervinho manca da Roma da 50 giorni: troverà un’altra squadra, lunedì o al più tardi martedì, quanto rimetterà piede a Trigoria. Troverà facce meno fiduciose sul futuro. E allora toccherà a lui riportare entusiasmo. […]
Magari con l’aiuto di Seydou Doumbia, al quale ha già spiegato molto di Roma. Lo aiuterà a trovare casa nella capitale, magari lo spingerà a segnare quei grappoli di gol che la Roma (e il d.s. Sabatini) si aspettano da lui. Un sondaggio del sito Uefa ha inserito proprio Doumbia tra i cinque migliori colpi europei del mercato di gennaio. «Sono molto contento di far parte di un club come la Roma e di giocare in un campionato molto competitivo — ha detto l’ex Cska Mosca a Foot mercato —. Poter giocare al fianco di giocatori come Totti, Pjanic, Gervinho, De Rossi e avere un allenatore con mentalità offensiva mi potrà permettere di fare un grande salto di qualità». A Roma sperano tanto che la cosa sia reciproca.
«De Vrij-Mauricio Ok, la coppia giusta» (Nicola Berardino)
Un presente da conquistare. Per il futuro si vedrà. Ecco la nuova coppia di centrali nella difesa della Lazio. Stefan De Vrij e Mauricio dos Santos Nascimento in rampa per un altro duo da varare nel mezzo della retroguardia. L’olandese, che ieri ha compiuto 23 anni (auguri in italiano su Facebook anche dal connazionale Hoedt, neo biancoceleste) , e il ventiseienne brasiliano sono i candidati per i due posti al centro della retroguardia nel posticipo di lunedì dell’Olimpico col Genoa. De Vrij rientrerà dopo un mese: si è fermato nel derby dell’11 gennaio causa fascite plantare. Mauricio è sbarcato a Roma due settimane fa: in campo contro Milan (metà ripresa in campionato e poi titolare in Coppa quando si è infortunato rimediando una botta al costato) e Cesena. Non hanno mai giocato insieme. Una coppia a cui la Lazio chiede solidità per guardare in alto.
[…] Una coppia, che almeno nella posizione di Mauricio, è tutta da verificare nel domani. «Se ripenso a come erano ben assemblati De Vrij e Gentiletti nel mezzo della difesa non vedo altre soluzioni nel futuro. Erano perfetti. Gentiletti, anche se solo in 2 gare, ha dimostrato di essere veramente bravo. Appena tornerà, saranno lui e De Vrij i pilastri della retroguardia». Intanto è stato ingaggiato anche Hoedt per la prossima stagione. «Non l’ho visto all’opera. Ha 20 anni e qualità notevoli, potrà diventare un protagonista nella Lazio, ma per me la coppia De Vrij-Gentiletti sarà il top, per almeno tre stagioni».
L’attesa per la sfida col Genoa passa anche dalla voglia di riscatto dopo il k.o. di Cesena. «Una giornataccia. Ma dopo un periodo con parecchie soddisfazioni, ci può stare che si cada sul campo di una squadra che lotta per salvarsi. Solo un impegno preso sotto gamba». Il capitano del primo scudetto laziale, ora opinionista, si proietta sui 90 minuti di lunedì. «Contro il Genoa, la Lazio con la forza del gioco di Pioli tornerà alla vittoria». Il terzo posto del Napoli dista ormai 5 lunghezze. Aggancio Champions ormai improbabile per la Lazio? »No, perché se Benitez dice che il suo Napoli può togliere il secondo posto alla Roma che ha 4 punti in più, non vedo perché la squadra di Pioli non possa pensare al terzo posto…No, complessivamente, il Napoli non è superiore, ma ha un Higuain in più».