IL MEGLIO IN EDICOLA DI MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015
Una voragine dopo l’altra Traffico in tilt sulla Gianicolense (Carlotta De Leo)
Non hanno fatto in tempo a gioire gli abitanti di Monteverde. Poco prima di Natale, avevano brindato alla chiusura dell’enorme cratere profondo sette metri e largo otto su circonvallazione Gianicolense che aveva fatto impazzire, per oltre un mese, la viabilità. Ma domenica notte, una nuova voragine ha squarciato l’asfalto un centinaio di metri più in là sulla stessa strada, tra piazza Dunant e la stazione Trastevere: i vigili hanno dovuto restringere la carreggiata e il traffico è ricaduto nel baratro. «La cavità che si è formata è più piccola della precedente: 2,5 metri di profondità e 3,5 di diametro – spiega Maurizio Pucci, da dieci giorni a capo dell’assessorato ai Lavori Pubblici -. Italgas e Acea hanno già verificato che non ci sono perdite. A ore definiremo i tempi dell’intervento che sarà rapido».
[…] Il problema delle voragini non è certo nuovo: solo negli ultimi 15 anni, la Capitale ne conta in media cento all’anno, tra sprofondamenti, allagamenti e profondi avvallamenti. Nella stragrande maggioranza dei casi, a generarle è un collasso della rete fognaria e, qualora la causa sia accertata, tocca all’azienda di servizio pagare l’intervento. Ma non è sempre facile venire a capo di guasti e perdite che vanno avanti negli anni infiltrandosi nel sottosuolo. E così è spesso il Campidoglio a dover pagare il conto. Salato: alcune stime parlano di una media di 400 mila euro a voragine.
«Il costo dell’intervento è molto elevato perché va ricostruita la massicciata, ovvero la base su cui poggia il manto d’asfalto», incalza Pucci. Che aggiunge: «Oltre alla questione della manutenzione stradale, abbandonata negli ultimi anni per mancanza di fondi e programmazione, esiste anche un problema di rapporto tra Comune e aziende di acqua, gas, luce e telefonia: i loro interventi, a volte, danneggiano la massicciata, oltre a creare i classici avvallamenti». Sulla questione l’assessorato è già al lavoro: «In attesa del regolamento cavi, già approvato in Giunta, la scorsa settimana abbiamo definito regole precise per il ripristino del manto stradale. Ogni intervento sarà oggetto di controlli quotidiani». […]
«Ama, con Buzzi solo appalti illegali» (Michela Allegri)
La Mafia Capitale governava il Campidoglio. E il re nero Massimo Carminati, sovrano della cupola che per anni ha tenuto sotto scacco Roma, aveva agganci talmente consolidati ai piani alti da poter pilotare l’aggiudicazione delle commesse di una delle municipalizzate più importanti dell’amministrazione capitolina: quella per lo smaltimento dei rifiuti. Lo scrivono i giudici del Riesame nelle motivazioni con cui hanno ribadito il carcere per il re delle cooperative Salvatore Buzzi, braccio destro del Cecato, e disposto i domiciliari per l’ex direttore generale dell’Ama, Giovanni Fiscon: «E’ nell’Ama che il fenomeno corruttivo ha raggiunto la massima espressione», perché gli indagati sono stati in grado di «inquinare tutte le gare d’appalto». Carminati e i suoi sodali, infatti, erano consapevoli che tra smaltimento, traffico e recupero dell’immondizia avrebbero potuto ricavare una fortuna.
Dal 2011 al 2014, Buzzi è stato l’anello di congiunzione tra la cupola e la pubblica amministrazione. Pilotando le nomine ai vertici della municipalizzata, avrebbe infatti dirottato una sfilza di appalti in favore delle sue cooperative, consentendo all’associazione criminale di controllare l’attività del Comune. […] Tra Buzzi e Fiscon, avvenivano «frenetici scambi di sms e frequenti incontri», sempre in prossimità dell’assegnazione di gare d’appalto concordate. Sulla commessa per la differenziata con bando uscito nel 2011, per esempio, Buzzi sapeva «prima della conclusione della procedura di gara che l’appalto sarebbe stato aggiudicato a suo favore».
Il 15 ottobre 2012, al telefono con un collaboratore, il re delle coop esclama: «ho fatto la transazione… tutta la differenziata è mia». Dalle sue società, il 6 dicembre, il giorno seguente all’aggiudicazione della commessa, vengono effettuati bonifici per 30 mila euro in favore della “Fondazione Nuova Italia”, riconducibile a Franco Panzironi, all’epoca amministratore delegato della municipalizzata. Le stesse scorrettezze si sarebbero verificate anche per la gara relativa alla raccolta delle foglie.[…] Anche le commessa per l’emergenza rifiuti e per la raccolta del multimateriale vengono concordati con Fiscon. Il dg sarebbe stato «indirizzato a spostare il termine ultimo per la presentazione delle offerte», scrivono i giudici. […]
Ci sarebbe poi una gara del valore di 5 milioni di euro, che gli inquirenti non hanno ancora inquadrato, ma di cui Buzzi parla il 16 maggio 2014, raccontando di quando il consigliere regionale Eugenio Patanè avrebbe chiesto circa 120 mila euro in cambio di un’intercessione. «Mo damo tutti sti soldi a questo?», dice Buzzi all’interlocutore, ricordando che a Panzironi avevano pagato la stessa somma per aggiudicarsi, appunto, l’appalto a sei zeri.
Sanità, via al più grande polo per i tumori del sangue Eccellenza per il Centro-Sud (Anna Rita Cillis)
Rischiava di diventare «la Salerno-Reggio Calabria della sanità d’Italia», ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Oggi «invece è il simbolo di quello che riusciamo a fare quando tiriamo tutti nella stessa direzione». E così, ieri, il polo Oncoematologico dell’ospedale San Giovanni Addolorata è stato finalmente inaugurato ufficialmente. Un giorno atteso da moltissimi anni visto che il primo finanziamento arrivò dalla Regione nel 2001, un altro nel 2007. Venticinque milioni, la prima trance, per le strutture e gli impianti. Altri cinque milioni, per le attrezzature scientifiche, furono messi in cantiere sei anni dopo. Poi il progetto si arenò. Ma alla fine l’attesa — grazie alla “stretta” voluta dalla Regione che ha i lavori in sei mesi — ha restituito un centro di cura all’avanguardia che si estende su quattro piani e dove, oltre ai medici del San Giovanni, lavoreranno anche sei specialisti e cinque infermieri del Sant’Eugenio, così come previsto dai piani sanitari della Regione, e alcuni sanitari militari del Celio grazie al neo protocollo d’intesa. Una struttura che ospita i reparti di radioterapia, oncologia medica ed ematologia, oltre agli ambulatori e alle stanze per le degenze e dotata di risorse tecnologiche di ultima generazione […]
«È stato un lavoro eccezionale — ha raccontato Ilde Coiro, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata — il polo è già in esercizio in ambienti ristrutturati e umanizzati. La razionalizzazione dei processi e il rinnovamento tecnologico consentiranno di dare risposte adeguate ai bisogni assistenziali dei malati di un vasto territorio come quello di Roma grazie al trasferimento dell’oncologia del Sant’Eugenio, così come previsto nel piano di riordino della rete ospedaliera». Per Zingaretti l’apertura di questo polo oncologico è anche «la sintesi del male e del bene che c’è in Italia: male perché è dal 1998 che se ne parlava e questa struttura ha rischiato di essere la “Salerno-Reggio Calabria” del Lazio. Bene perché in sei mesi l’abbiamo realizzata grazie alla collaborazione di tutti». Un taglio del nastro al quale ha partecipato anche il sindaco Ignazio Marino. «È un piacere accompagnare Zingaretti qui in un momento importante per la sanità. Avere un posto così è rassicurante per tutto il quadrante Centro-sud del paese», è stato il commento, nella hall del reparto, del primo cittadino. […]
Multe e mazzette A processo vigili e tassisti (Andrea Ossino)
Dalle multe sparite nel nulla alle licenze per taxi e Ncc concesse in cambio di denaro. Truffa, rivelazione del segreto d’ufficio, millantato credito, falso, corruzione, abuso d’ufficio e subornazione. Sono queste le accuse con cui ieri sono state rinviate a giudizio una decine di persone tra le quali figurano tassisti, autonoleggiatori, funzionari della prefettura, dell’ufficio patenti, vigili urbani ed anche un poliziotto, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio. […]
Era stato un tassista abusivo a denunciare la vicenda. L’uomo infatti, non riusciva più a far fronte alle vessazioni continue a cui alcuni vigili lo avrebbero sottoposto. Ad occuparsi del caso era stato il pubblico ministero Attilio Pisani che, dopo aver aperto un fascicolo, aveva delegato gli uomini della Polfer per eseguire gli accertamenti del caso. Dalle indagini sarebbe emersa una situazione incresciosa avvenuta all’interno della Prefettura di Roma. Secondo la procura, alcuni vigili interni alla Prefettura, «a fronte del versamento di denaro» sarebbero riusciti a far «evitare l’irrogazione di sanzioni che avrebbero comportato il ritiro della patente».
Il sistema era semplice, bastava pagare e il reato commesso, quindi la relativa sanzione amministrativa, spariva. Gli agenti inoltre, piazzando diverse telecamere nascoste negli uffici della Prefettura, avevano scoperto che alcuni impiegati, utilizzando in modo irregolare gli appositi badge, erano riusciti a trovare il modo di fregare il sistema informatico che rileva le presenze e le assenze dei dipendenti. […] Secondo gli inquirenti inoltre, vi sarebbe stato anche un giro di soldi volto ad ottenere licenze per taxi e Ncc, documenti questi che sarebbero stati venduti a cifre che si aggirano intorno alle 20.000 euro. Alcuni indagati inoltre avrebbero anche creato dal nulla false licenze.
È caccia alla Decima «Roma, non fallire» (Massimo Cecchini)
Diciamolo, parlare di «Decima» attiva tutto il fascino della Champions e della leggendaria rincorsa del Real Madrid. Nel suo piccolo, però, la storia della Coppa Italia racconta che in questa manifestazione la Roma ha la sua leggenda da inseguire. Complici anche le difficoltà di campionato, Rudi Garcia lo ha capito e quindi la sfida di stasera contro l’Empoli assume l’aspetto di una prima svolta stagionale, com’è giusto che sia per una gara senza appello, e per di più contro una delle formazioni più in forma del momento. E così l’allenatore giallorosso, tra Rai e radio ufficiale, mette subito in chiaro il programma. «Ho visto l’Empoli – spiega –. È una squadra organizzata, molto pericolosa sui calci piazzati e sta facendo un ottimo campionato. Ma noi in Coppa Italia daremo tutto, per arrivare alla “decima”. È uno degli obiettivi stagionali e anche la strada più corta per vincere un titolo. Non la snobbiamo affatto. Anzi».
Il momento però è quello che è: poco brillante. Soprattutto se confrontati con quelli della feroci della Juventus, gli avvii di match giallorossi ultimamente paiono da educande. «Stiamo iniziando male le partite – ammette Garcia –. Invece dobbiamo essere protagonisti sin dai primi minuti e creare problemi alla difesa avversaria. Prima, invece, quasi sempre eravamo davanti all’intervallo. Certo, abbiamo assenti come Gervinho e Keita, però la rosa è vasta. Dobbiamo fare meglio con i più esperti. Il bilancio, comunque, è positivo. Pur giocando anche la Champions stiamo facendo un buon campionato, ma nelle ultime partite abbiamo pareggiato troppo. È il nostro problema attuale, per questo occorre tornare alla vittoria al più presto possibile». […] «La classifica dice che la Juve è in testa, ma siamo solo alla fine dell’andata, ci sono ancora 57 punti in palio e dunque c’è tempo per ritornare. Se non credessi nello scudetto cambierei mestiere».
Proprio per questo il turnover contro l’Empoli ci sarà, ma di qualità. In porta toccherà a Skorupski, mentre in difesa potrebbe esordire da titolare il baby Somma – figlio dell’ex allenatore dell’Empoli – ed essere rispolverato il desaparecido Cole, che non gioca da due mesi. Fuori a Palermo, a centrocampo – oltre a Paredes – sono pronti al rientro De Rossi e Nainggolan […] In attacco, infine, la tentazione di Garcia è quella di schierare il tridente pesante. Ovvero: dentro dall’inizio Iturbe, Totti e Destro, proprio per indirizzare subito il match. Proprio su Destro l’allenatore si espone ancora sull’idea di non cederlo. «Nessuno dei giocatori più importanti deve andare via. Certo, contano molto anche le motivazioni, ma io sono tranquillo finché Mattia è al cento per cento nella sua testa». […]
Cercasi vero Candreva La Lazio ha bisogno del suo uomo migliore (Stefano Cieri)
Può una squadra che ambisce a traguardi importanti prescindere dal suo miglior giocatore? No, che non può. E allora la Lazio che, nonostante il k.o. col Napoli, continua a coltivare il sogno Champions deve al più presto ritrovare il vero Candreva. Per un anno e mezzo l’esterno romano è stato la punta di diamante della squadra biancoceleste: per l’intera scorsa stagione e per gran parte di quella in corso. Fino alla fine di novembre. Quando un infortunio muscolare lo ha costretto a rientrare ai box. È rientrato nella parte finale della gara con la Sampdoria, poi ha giocato per intero il derby e il match col Napoli. Non ha demeritato, tutt’altro. Ma non ha fatto la differenza come molto spesso (anzi, quasi sempre) aveva fatto nei mesi precedenti.
[…] alla fine del girone di andata, sono appena 2 le sue marcature. L’anno scorso, al giro di boa, ne aveva già messe a segno 4 e sarebbero state 12 a fine campionato, record assoluto per un centrocampista nella storia della Lazio. D’accordo, si sapeva che sarebbe stato difficile ripetere un’altra annata così ricca di gol. Però qualcosina in più era lecito aspettarsi. Specie in una stagione in cui i centrocampisti stanno segnando parecchio.
Tra qualche giorno Candreva festeggerà il suo terzo compleanno di Lazio. Arrivò infatti in biancoceleste il 31 gennaio del 2012. Una unione che, a conti fatti, ha fatto la fortuna di entrambi. Perché Candreva è tornato il giocatore di livello che prometteva di essere a inizio carriera e che poi non era mai riuscito ad essere. E perché la Lazio, grazie anche e soprattutto a lui, ha mietuto successi e conquistato trofei (vedi Coppa Italia 2013: il gol di Lulic nasce da un suo assist). Ora, per la Lazio e per Candreva, si tratta di ripartire. C’è una Champions da conquistare. Candreva non l’ha mai giocata, alla Lazio manca da otto anni.