Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI GIOVEDÌ 15 GENNAIO 2015

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corriere della sera

Salario, aperture del Comune Trattativa assediata dai capitolini (Ernesto Menicucci)

Una giornata lunghissima, una trattativa estenuante. E, nella notte, la conclusione che le parti ormai appaiono vicinissime: tra Campidoglio e sindacati, sul salario accessorio, siamo quasi alla fumata bianca. Dopo mesi di trattative, bracci di ferro, provocazioni, dal sindaco Ignazio Marino e dal suo vice Luigi Nieri arrivano le prime aperture: stop all’atto unilaterale di modifica del contratto dei «comunali», avanti con la contrattazione. Ieri sera, a palazzo Senatorio, si è andati avanti fino a tardi, con qualche tensione al tavolo: il rappresentante della Cisl (Giancarlo Cosentino) e quello della Uil (Francesco Croce) sono quasi venuti alle mani. Il rischio di rottura, tra i sindacati, è dietro l’angolo. E la Uil potrebbe anche non firmare un’eventuale intesa.

Le trattative, per tutta la giornata — con «l’assedio» dei dipendenti al Campidoglio, e i genitori delle scuole chiamati a raccolta via Facebook — si sono giocate su due tavoli: vigili da una parte, maestre dall’altra. Sul primo fronte, sono arrivate le aperture da parte del Comune. Intanto c’è la fumata bianca sulle indennità per notturni e festivi, che dovrebbero essere garantite con specifici progetti di produttività. Il sindaco, poi, ha aperto un tavolo, il prossimo 29 gennaio, su tutte le problematiche del Corpo. Di mezzo c’è anche il «concorsone» per l’assunzione di 300 vigili: la correzione degli scritti dovrebbe essere completata entro aprile, poi il Campidoglio si è impegnato a fare in tempi brevi gli orali. La prima tranche di assunzioni (spalmate probabilmente su un triennio) potrebbe avvenire entro la fine del 2015. Ultimo punto, sul ruolo della Polizia Locale. Il vicesindaco Nieri si è impegnato a sostenere, nei tavoli nazionali, la battaglia per il riconoscimento di funzioni e strumenti di pubblica sicurezza. Chiaramente l’inchiesta su Capodanno va avanti. […]

Passi avanti anche sul Bilancio. Ieri vertice tra Marino, alcuni assessori (Improta, Scozzese, Sabella, Marinelli, Leonori) e i capigruppo di maggioranza. Poi delibera in giunta sulle partecipate. Sulla dismissione di Assicurazioni si va avanti, mentre c’è una frenata su Farmacap: potrebbero essere vendute le farmacie del centro, trasformando quelle della periferia in presidi sanitari. In generale, Sel ha segnato un punto: il piano di dismissioni verrà analizzato caso per caso, in una serie di incontri di maggioranza.

Messaggero
San Camillo, la pista della vendetta dietro il sabotaggio dell’ossigeno (Elena Panarella – Paola Vuolo)

Qualcuno ha voluto seminare il panico al San Camillo. L’interruzione di ossigeno ai malati della terapia intensiva non sarebbe stato un incidente, ma probabilmente una vendetta. Ieri i carabinieri hanno ascoltato i tecnici della ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto e per gli esperti «è molto probabile che l’impianto sia stato manomesso». La Procura ha aperto un’inchiesta, il fascicolo per ora è contro ignoti e si sta valutando l’ipotesi di reato. L’informativa inviata ieri dai carabinieri contiene anche le foto dei rilievi compiuti a valvole e tubi e le testimonianze dei medici e degli infermieri che lunedì scorso hanno vissuto momenti di panico. Ma chi aveva interesse a fare saltare l’impianto e mettere a rischio la vita dei pazienti? Gli inquirenti non tralasciano nessuna ipotesi, dalla vendetta di qualcuno che forse in passato si è sentito estromesso da un appalto, al gesto di uno squilibrato, alla ritorsione di una persona interna all’ospedale che crede di avere subito un torto. E fino a quando non arriveranno i risultati delle perizie non si può del tutto escludere l’ipotesi di un guasto. […]

Ad essere stata danneggiata è una valvola dell’impianto che si trova nel tunnel tra i padiglioni Lancisi e Morgagni e che è ancora in garanzia. L’apparato viene quotidianamente monitorato da una ditta, «lunedì i tecnici non hanno riscontrato problemi – spiega il direttore generale Antonio D’Urso – e solo verso le 19.30 c’è stata la segnalazione del calo dell’ossigeno». Il direttore generale dice anche di non volere credere che qualcuno possa avere volontariamente messo in pericolo la vita dei pazienti, ma ammette che il San Camillo è una grande azienda «con le sue ricchezze, ma anche con le sue tensioni e ci possono essere dei mal di pancia. Le relazioni tecniche sono state trasmesse agli inquirenti, ora il lavoro è il loro. L’ospedale in ogni caso ha reagito bene». […] gli inquirenti ritengono che soltanto una persona che sa dove mettere le mani, un esperto, poteva danneggiare l’impianto districandosi tra i tubi e le valvole. Sarebbe a questo punto poco credibile l’ipotesi di uno squilibrato che si avvicina alla valvola e armeggia fino a mettere in crisi il sistema di erogazione d’ossigeno. […]

Repubblica
“Diceva: ho una bomba E sull’aereo per Vienna ho lanciato l’allarme” (Federica Angeli – Lorenzo D’Albergo) 

«Ho iniziato a insospettirmi perché aveva con se dei foglietti scritti in arabo e una specie di timer. Lo stringeva in mano. All’inizio pensavo che fosse un contapassi. Quando gli ho chiesto che cosa fosse mi ha risposto che gli serviva per far saltare una bomba a orologeria». È stato un passeggero italiano a bordo del volo Niki per Vienna a dare l’allarme segnalando alle hostess quella strana persona che gli sedeva accanto. Pochi minuti dopo sono scattare le procedure di massima allerta terrorismo che hanno bloccato ieri sera per tre ore l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino facendo dirottare il traffico aereo a Ciampino.

Il comandante ha immediatamente avvertito la torre di controllo e l’aereo è stato portato in una zona isolata, è stato circondato dagli agenti della Polaria e dai mezzi di sicurezza e dei vigili del fuoco. A bordo dell’aereo sono poi saliti i poliziotti che poi hanno convinto a scendere il spetto terrorista conducendolo negli uffici per interrogarlo. Nel frattempo sono iniziate le ricerche del presunto ordigno che però non è stato trovato. L’uomo interrogato degli investigatori ha poi spiegato di non essere stato capito e di non aver mai parlato di bombe ma questo non è servito ad evitare di essere arrestato per procurato allarme.

[…] All’aeroporto di Fiumicino, il livello di sicurezza è stato immediatamente innalzato e nell’hub operano senza sosta squadre antiterrorismo di tutte le forze dell’ordine. Giorno e notte, polizia, carabinieri e finanzieri controllano con pattuglie, anche in borghese, sia l’interno che l’esterno del Leonardo da Vinci. A supportarle c’è il sistema di videosorveglianza, collegato alla sala operativa della Polaria. Particolare attenzione viene data al terminal 5, dedicato ai “voli a rischio”, quelli operati dalle compagnie aeree americane e dall’israeliana El Al. […]

Nel frattempo, per le strade di Roma sono stati dislocati 400 agenti in più, come disposto dal Viminale. Due equipaggi in più per ogni turno di lavoro che monitorano costantemente gli obiettivi ritenuti a rischio. Potenziata quindi la vigilanza soprattutto nel centro storico, attorno al Vaticano, ai palazzi del potere e ai monumenti più rappresentativi. […]

Tempo
La presa del Comune di maestre e supplenti (Vincenzo Bisbiglia)

Hanno invaso la sede del Dipartimento Risorse Umane, forzato il cancello del cortile e urlato a squarciagola per oltre 5 ore. Tutto questo mentre l’intenzione dell’amministrazione è quella di andare verso il rinvio a settembre 2015 sull’entrata in vigore della riforma comunale del personale scolastico e la costituzione di una trattativa separata da quella sul pubblico impiego capitolino. Parliamo delle 3500 maestre, di ruolo e precarie, che ieri sera hanno fatto irruzione nella sede di via Tempio di Giove, frenate soltanto dall’arrivo delle forze dell’ordine in tenuta anti sommossa.

Per il 90% donne, accompagnate dai loro bambini, hanno dato la spallata decisiva a un contratto decentrato ancora troppo confuso, che oltretutto aveva portato al licenziamento di fatto di oltre 1000 supplenti. Anche sull’onda emotiva della protesta, infatti, il vicesindaco Luigi Nieri, di concerto con il neo assessore alla Scuola, Paolo Masini, hanno dichiarato di voler accogliere una parte delle richieste dei sindacati: il nuovo contratto decentrato che porta alla riduzione dello stipendio per ogni giorno di assenza dal servizio e aumenta le ore settimanali di insegnamento (da 27 a 30) eliminando di fatto almeno il 50% del contributo delle supplenti, potrebbe entrare in vigore da settembre, e non dal 1 febbraio. Ovvero con l’inizio del nuovo anno scolastico.

Non solo. Da domani si aprirà un tavolo sindacale ad hoc, dove si discuterà punto per punto su come migliorare la proposta unilaterale del Campidoglio. Il rinvio del contratto decentrato consentirebbe di rimettere un po’ di ordine in una situazione che si era fatta a dir poco confusionaria. Nel corso degli ultimi 30 giorni, infatti, sono arrivate nelle scuole capitoline (nidi e dell’infanzia) ben 12 circolari, dove si cercava di chiarire l’applicazione del contratto. […] Resta convocata per oggi, dalle 7 alle 11, l’Assemblea del settore scolastico.

avvenire
Francesco: la libertà religiosa diritto umano fondamentale (Mimmo Muolo)

Di spalle all’Oceano Indiano, Francesco guarda un altro mare che si stende davanti a lui. Il mare dei 500mila srilankesi accorsi alla Messa di canonizzazione del primo santo locale, padre Giuseppe Vaz. Un mare nel quale il Pontefice lancia un forte ‘messaggio in bottiglia’. «La libertà religiosa è un diritto umano fondamentale». Nessuno può esserne privato. Anche perché, ricorda il Papa, «l’autentica adorazione di Dio» porta non all’odio e alla violenza, ma al rispetto della vita. Così, quasi immediatamente trascinate dalle correnti mediatiche planetarie, le parole del Papa si diffondono da questo angolo di Asia in tutto il mondo. Insieme all’entusiasmo, alla gioia e alla straordinaria partecipazione della gente. Alla fine della seconda giornata in Sri Lanka non sarà questo l’unico bagno di folla di Francesco. Al santuario mariano di Madhu – nella zona più settentrionale dell’isola, dove per decenni le cosiddette Tigri Tamil e i governativi cingalesi si sono combattuti ferocemente – ne arriverà un secondo altrettanto imponente. Insieme con la raccomandazione, da parte del Papa, del perdono reciproco. «Difficile», certo. Ma non impossibile. Come testimonia l’esempio di Maria, al quale il vescovo di Roma si richiama. La costruzione della pace, in Sri Lanka come altrove, fa intendere Francesco, non può prescindervi.

Gli impegni pubblici del Pontefice cominciano di buon mattino. Alle 8 (mentre in Italia è notte fonda) è già al Galle Face Green, il grande parco cittadino che si estende lungo la riva dell’Oceano, per celebrare la Messa. In questo stesso luogo, nel 1995, Papa Wojtyla proclamò beato il missionario giunto dall’India nel XVII secolo, che oggi è dichiarato santo. Il palco papale, a forma di edificio tipico locale, è infatti lo stesso di allora, e il Papa, per salirvi, lambisce letteralmente le onde della risacca, che si arenano a poco più di metro dalle sue scarpe. Bellissimi i canti e le danze che animano la celebrazione, incredibilmente calorosa ma al contempo ordinata la partecipazione della gente, che ha anche raccolto 70mila dollari di offerte. […]

Nel pomeriggio cambia il luogo, ma non il colpo d’occhio. Stesse scene di entusiasmo e di affetto Francesco trova a Madhu, dove atterra in elicottero intorno alle 15,30. Un bambino gli pone al collo una ghirlanda di fiori, la papamobile scoperta fende un altro mare di folla (si parla anche qui di cifre nell’ordine di centinaia di migliaia di persone) e, infine, davanti alla statua della Madonna arriva la preghiera del Pontefice. «È difficile perdonare » per le offese ricevute, riconosce in questo luogo testimone di tante sofferenze e dove tuttavia la comunità cattolica ha offerto aiuto a tutti. «Ma Maria – ricorda il Papa – , dopo tanta violenza e distruzione continua a portarci Gesù» e «ci guida a fare un altro passo. Come lei ha perdonato gli uccisori del suo Figlio ai piedi della croce, tenendo tra le braccia il suo corpo senza vita, così ora lei vuole guidare gli srilankesi ad una più grande riconciliazione, così che il balsamo del perdono di Dio possa produrre vera guarigione per tutti».

La preghiera di Francesco si eleva quindi al cielo. «Chiediamo la grazia di riparare i nostri peccati e tutto il male che questa terra ha conosciuto». Un invito a «entrambe le comunità tamil e cingalese a ricostruire l’unità perduta». «Come la statua di Maria è rientrata al suo santuario dopo la guerra – invoca – così preghiamo che tutti i suoi figli e figlie srilankesi possano ritornare alla casa di Dio in un rinnovato spirito di riconciliazione e fratellanza». «Che questo santuario possa essere una casa di preghiera e un rifugio di pace», conclude. […]

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C’è la Lazio per il Milan Toro battuto dal fattore K (Alessio Da Ronchi)

La Lazio va, in Coppa Italia come in campionato, con idee chiare e passo sicuro, con le seconde linee esattamente come avviene con le prime. Pioli conquista la sfida al Milan nei quarti schierando solo due titolari: Radu, spostato al centro della difesa, e Parolo a centrocampo. I meccanismi, così come la filosofia aggressiva di gioco, restano gli stessi, il pressing è esasperato, il baricentro della squadra altissimo. Cataldi ne è l’esempio perfetto: parte dalla posizione di fantasista, ma non va a pressare Gazzi o Jansson a centrocampo, bensì Glik. La Lazio così si alza di conseguenza e i granata soffocano. […] povero Pioli, non saprà più da che parte girarsi.

Con Felipe Anderson in piena esplosione, con Mauri e Candreva consuete sicurezze, ecco che si ritrova tra le mani un Keita in decisa ripresa, strepitoso il gol dell’1-0, con Parolo che si inserisce tra El Kaddouri e Jansson e lancia pronto il contropiede. Il giovane laziale punta Maksimovic, lo fa secco e batte Padelli con un sinistro in diagonale. Ma c’è di più: c’è un Klose con l’entusiasmo di un ragazzino e la solita efficacia in zona gol. È suo il 2-0, a chiudere, con tempismo perfetto, un’azione velocissima, innescata da Onazi, illuminata da un tocco di Keita e rifinita da un cross di Cataldi. Ecco l’ultima gemma, magari da sgrezzare ma già brillante: Danilo Cataldi, classe 1994, all’esordio da titolare nella Lazio mostra subito numeri interessanti, parte dietro le punte poi passa a sinistra, quindi a destra, sempre attivo e lucido, bravissimo per oltre un’ora.

[…] Determinanti sono, come detto, gli errori dei singoli. Martinez vanifica l’unica vera chance del primo tempo fallendo il passaggio finale in contropiede in doppia superiorità numerica. È del venezuelano, comunque, l’ultimo squillo del Toro, col gol della provvisoria speranza, di destro al volo. È il 4’ del secondo tempo, poco prima un errore di Darmian aveva lanciato Keita, impreciso nella conclusione. Poco dopo un clamoroso infortunio di Glik chiude la sfida: Ledesma serve in profondità Klose, il capitano del Torino è lì, ma scivola pesantemente a terra, il centravanti si presenta di fronte a Padelli e conclude con un tocco morbido. La palla va fuori, ma il portiere travolge l’attaccante. Rigore, trasformato da Ledesma, ed espulsione di Padelli. È solo il 12’ ma il conto è chiuso.

Rivoluzione attacco La Roma studia anche Adebayor (Massimo Cecchini – Davide Stoppini)

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Perciò, consumato il derby e le sue polemiche, il d.s. Walter Sabatini fa irrompere la Roma sul mercato. Nel mirino tutti i reparti, il che sembra opera ancor più equilibristica se si pensa che di soldi da spendere subito non ce ne sono tanti.

Cominciamo con l’attacco, che deve le manovre incagliate attorno alla situazione Destro. L’attaccante ha un accordo virtuale col Milan, ma le ovvie schermaglie di mercato fanno registrare una situazione di stallo che potrebbe sciogliersi a fine mercato. Il club giallorosso chiede almeno 18 milioni di euro, ma deve cautelarsi con un sostituto. Per questo radio mercato da irrompere un nome nuovo, che al momento in Premier League sta soffrendo. Si tratta di Emmanuel Adebayor, 31 anni a febbraio, che ha il contratto in scadenza col Tottenham, società con cui la Roma ha buoni rapporti anche grazie alla presenza di un nome «storico» come Franco Baldini. Adebayor non è l’unico attaccante nel mirino — com’è noto, viene monitorata anche la situazione di Mario Gomez della Fiorentina, ieri l’agente dell’attaccante è tornato a tuonare contro Montella — ma il fatto di essere ai margini delle rotazioni del Tottenham (finora ha giocato 10 partite in campionato e 2 in Europa League, segnando 2 reti) potrebbe agevolare un trasferimento a costo zero.

Ma Sabatini lavora anche sul possibile erede di Borriello, qualora il centravanti accettasse il trasferimento al Genoa. Oltre ai nomi che girano da giorni, come quelli di Denis e Bergessio, riprende quota anche l’idea Quagliarella[…]

Non basta. Sempre sul fronte Torino c’è da segnalare che Sabatini ai suoi colleghi granata, incontrati ieri a Milano, ha chiesto anche informazioni su Darmian. Ma il granata, a meno di offerte pesanti, come il collega Bruno Peres, fino a giugno non si muoverà. […] Un altro dei tanti incontri milanesi del d.s. è stato con Beltrami, procuratore di Nainggolan, che ha assicurato come il centrocampista non intenda muoversi da Roma, nonostante la corte di Juventus e Liverpool. Appena i giallorossi troveranno i circa 10 milioni di euro necessari per il riscatto dal Cagliari (8 potrebbero arrivare dal Bayer Leverkusen in cambio di Jedvaj), per il belga si apriranno anche le porte di un rinnovo per cui ieri sono state poste le basi: il centrocampista avrà un sostanzioso ritocco dell’ingaggio, da 1,5 milioni di euro passerà a guadagnare circa 2,5 milioni a stagione, che coi bonus potrebbero arrivare anche a tre. […]

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